Su quale pace scommettere?
Oggi le parole sono diventate così multiuso, che non puoi più giurare a occhi bendati sull’idea che esse sottendono. Per quel che riguarda la pace, pare che questa “sindrome dei significati stravolti” fosse presente anche nei tempi remoti, se è vero che perfino in un salmo della Bibbia troviamo denunce del genere: “essi dicono pace, ma nel cuore tramano la guerra”.
Con questo non si vuol dire che il termine “pace” indichi inequivocabilmente una realtà così precisa e dai contorni così ben definiti, da escludere nettamente valori limitrofi. E’ difficile tracciare la linea di demarcazione che distingue l’area della pace da quella propria della libertà, o della giustizia, o della comunione, o del perdono, o dell’accoglienza, o della verità.
A fare difficoltà, però, non è lo sfumare della pace propriamente detta nelle fasce degli altri concetti viciniori con i quali, per così dire essa ha rapporti stretti di consanguineità. Ciò che crea problemi, invece è quella terribile operazione di contrabbando secondo cui si espongono nella medesima vetrina, magari con la medesima etichetta, prodotti completamente diversi. Diciamocelo francamente: la pace la vogliono tutti, anche i criminali; e nessuno è così spudoratamente perverso, da dichiararsi amante della guerra. Ma la pace di una lobby di sfruttatori è la stessa perseguita dalle turbe degli oppressi? La pace delle multinazionali coincide con quella dei salariati sotto costo? La pace voluta dai dittatori si identifica con quella sognata dai perseguitati politici?
Come si vede, è necessario evitare il rischio di pericolose contraffazioni. Pertanto, si rende indispensabile, almeno per noi credenti, fissare dei criteri sulla cui base selezionare il genere di pace, per il quale valga la spesa di impegnarsi in una scommessa.
Con le esperienze di Scriptural Reasoning di quest’anno cercheremo di trovare delle risposte alla domanda ‘Su quale pace scommettere’.
Primo incontro, venerdì 28 febbraio 2025: ‘Pace come preghiera‘, proprio per non scommettere sulla pace che non venga dall’alto.
Secondo incontro, venerdì 4 aprile 2025: ‘Pace come Nonviolenza’, per non scommettere sulla pace non connotata da scelte storiche concrete ed evitare di cadere nelle ipocrisie del bluff di limitarsi a chiedere pace nel tempio, e poi non muovere un dito per denunciare la corsa alle armi e la follia della guerra.
Terzo incontro, venerdì 9 maggio 2025: ‘Pace come ricerca della giustizia’, per non scommettere sulla pace che prenda le distanze dalla giustizia: sarebbe peggio della guerra.
Tutti gli incontri si terranno online alle ore 19.00. Qualche giorno prima verrà distribuito il link per partecipare.
Qui di seguito la locandina del primo incontro di venerdì 28 febbraio.
Scriptural Reasoning (SR) è la lettura comunitaria delle sacre
scritture in piccoli gruppi – aprendo i nostri testi sacri agli altri
per la conversazione dal cuore, modellando una comunione che
vede la differenza come ricca e illuminante.
Per maggiori informazioni sullo “Scriptural Reasoning” vedi http://www.scripturalreasoning.org/
I testi di questo articolo sono tratti dal libro “Sui sentieri di Isaia” di Antonio Bello (ndr).