Tema: Passi di pace verso Dio
Data: 19 maggio 2023 ore 19:00-20:00.
Testo coranico (Dio è la pace; Dio è la dimora della pace)
Sura 59, 23: «Egli è Dio. Non c’è dio tranne Lui. Egli è il Re [ālMaliku], il Santo [ālQuddūsu], la Pace [ālSalāmu]»
Sura 36, 55-58: «I compagni del Paradiso in quel giorno gioiranno di ciò cui potranno dedicarsi, essi e le loro mogli, nelle ombre, adagiati sui fianchi sopra letti elevati. Ivi frutta e tutto ciò che chiederanno. La parola del Signore Misericorde [ālRahīmu] sarà: “Pace!”».
Testo Biblico (Le due vie: l’albero e la pula)
1Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti,
2 ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.
3È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene.
4Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde;
5perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti,
6 poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina.
Testo Coranico (La via degli adoratori di Dio)
Sura 25, 63-75: «Ecco come sono i servi del Misericordioso [[ālRahāmu]: camminano umilmente sulla Terra; quando gli ignoranti si rivolgono loro dicono: “Pace!”; passano le notti prosternati e in piedi davanti al Signore; e dicono: “Signore, allontana da noi il castigo della Gehenna. […]. E quando spendono non sono né prodighi né avari poiché l’equilibrio sta nel mezzo. E non invocano altra divinità con Dio e non uccidono anima alcuna – poiché Dio l’ha proibito – se non secondo il diritto [di legittima difesa]; e non commettono fornicazione, poiché chiunque fa ciò incorre nel peccato; il castigo gli sarà raddoppiato nel Giorno della Resurrezione […] a meno che non si penta, creda e compia opera buona, poiché a questi Dio muterà i mali in beni. Dio è Perdonatore [āGhafūru] e Misericorde [ālRahīmu] e chiunque si pente e compie opera buona, si pente di pentimento a Dio. E non danno false testimonianze e passano nobilmente attraverso le vanità e quando i Segni del Signore sono rammentati non rimangono sordi e ciechi, e dicono: “Signora, da’ a noi, alle nostre mogli, ai nostri discendenti consolazione e fa’ di noi una guida per i devoti”. Quelli avranno come ricompensa la Dimora, per la loro perseveranza, e vi saranno accolti con un saluto di pace, per dimorarvi in eterno».
Massime per lo svolgimento dello Scriptural Reasoning
Al centro della collegialità dello Scriptural Reasoning c’è la lettura e l’interpretazione dei testi selezionati dalla Tanakh, Antico Testamento/Nuovo Testamento e Corano in piccoli gruppi, ispirata dalla pratica ebraica della chevruta, e anche (nel caso in cui ci sia più di un gruppo) in sessioni plenarie che spesso hanno lo scopo di affrontare temi più teoretici, filosofici, teologici e di “carattere pubblico” riguardo allo studio del testo e di discutere questioni in merito al processo seguito dal gruppo, all’autorità e agli sviluppi futuri.
Quando lo Scriptural Reasoning è utilizzato da studiosi ebrei, cristiani e musulmani, la priorità dello studio in piccoli gruppi significa che ognuno diventa il primo a mettere sul tavolo la propria Scrittura, un libro molto studiato e amato. Questi studiosi portano con sé anche ciò che Aref Nayed ha chiamato la loro “libreria interna”: tutto ciò che hanno imparato non solo attraverso attività legate direttamente alla loro tradizione religiosa come nello studio, nella preghiera, nel culto e nell’esperienza ma anche ciò che hanno imparato attraverso qualsiasi disciplina accademica che abbiano mai studiato e anche, chiaramente, elementi di diversi contesti culturali, artistici, economici, politici e sociali.
Un’immagine ricorrente usata per descrivere le dinamiche sociali di questo incontro è quella dell’ospitalità (e le risorse di ogni Scrittura sull’ospitalità sono state spesso oggetto di studio). Si tratta di un’ospitalità reciproca a triplo senso: ognuno ospita gli altri ed è ospitato a sua volta in quanto accoglie gli altri due nella sua “casa” (la Scrittura della sua comunità) e nelle sue tradizioni di interpretazione. Come in ogni forma di ospitalità, lo studiare insieme è reso possibile dalla disponibilità ad osservare alcune abitudini e linee guida che sono state sviluppate grazie all’esperienza accumulata nel corso del tempo. Si tratta di una sapienza prudente della pratica dello Scriptural Reasoning e, come molte abitudini, si imparano meglio attraverso la pratica quando le si vede applicate, le si imita o si improvvisa a partire da quella base. Di seguito una selezione, sotto forma di massime, delle abitudini più importanti da osservare per mantenere la collegialità:
- Riconoscete la sacralità della Scrittura degli altri per loro (senza dover riconoscere questa sacralità a livello personale). Ognuno crede in modi differenti (che possono essere discussi) che la propria Scrittura viene in qualche modo da Dio e che il gruppo la interpreta davanti a Dio, alla presenza di Dio.
- I “madrelingua” che invitano gli altri all’interno della loro Scrittura e tradizione devono riconoscere che non posseggono in maniera esclusiva le proprie Scritture. Non sono esperti del suo significato finale. Gli ospiti devono riconoscere che i padroni di casa devono essere interrogati e ascoltati attentamente come una corte di primo (e non ultimo) appello.
- Lo scopo non è di raggiungere il consenso – ciò può accadere ma è molto più probabile che la conclusione sia il riconoscimento delle profonde differenze.
- Non spaventatevi delle discussioni che sono parte di una maniera intellettualmente onesta di rispondere alle differenze. Parte dell’ospitalità reciproca è imparare a discutere con cortesia e verità e ogni tradizione così come ogni disciplina accademica abbraccia pratiche complesse di discussione e contesa.
- Ricorrete a risorse accademiche condivise per costruire una comprensione comune. Membri di differenti comunità religiose possono essersi formati nello stesso settore o condividere una filosofia (pragmatismo, realismo critico, fenomenologia, idealismo).
- Datevi tempo per leggere e rileggere, per considerare molte domande e possibilità, per lasciare che i testi si aprano all’interno delle loro tradizioni di interpretazione e in relazione (spesso senza precedenti) con le altre, per rimanere con un testo senza risolverne in maniera prematura le difficoltà e per esplorarne le profondità.
- Leggete e interpretate con l’ottica di raggiungere lo scopo di Dio della pace fra tutti. Questa speranza condivisa (anche se specificata in maniere diverse) può sostenere la voglia di resistere nonostante le inevitabili differenze, malintesi, scontri e risentimenti.
- Siate aperti alla possibilità che l’ospitalità reciproca si trasformi in amicizia. Ogni tradizione dà un gran valore all’amicizia e, quando questi legami nascono, li si possono considerare come l’anticipazione più tangibile della pace futura.
Fonte: Ford, David, “An Interfaith Wisdom: Scriptural Reasoning Between Jews, Christians and Muslims” in David Ford and C. C. Pecknold (eds), The Promise of Scriptural Reasoning (Malden: Blackwell Publishing, 2006), pp. 4-6
Tradotto e arrangiato da Elena Dini