Primo incontro di Scriptural Reasoning 2024: Convivenza e amicizia
23 febbraio 2023 – online ore 19.00
La Bibbia e la convivenza tra i popoli diversi
Guardando le immagini della moltitudine in cammino verso L’Europa, è impossibile non pensare ai racconti dell’esodo biblico. L’Occidente torna ad alzare muri contro un fenomeno antico quanto l’uomo. Ma leggere con profondità e attenzione le Sacre Scritture (Bibbia e Corano) potrebbe aiutarci a decifrare il presente. Sì, perché la Bibbia, ad esempio, nasce da migrazioni di popoli e nel Corano i movimenti dei popoli lo segnano in profondità. Come ricorda Enzo Bianchi «I progenitori degli ebrei erano nomadi che dall’Oriente si spostavano verso il Medio Oriente; e la storia del popolo ebraico è stata una migrazione continua: prima in terra di Canaan, poi in Egitto, poi l’esodo dall’Egitto alla Palestina. C’è un legame profondo tra la rivelazione del nostro Dio e i migranti. I credenti che si riconoscono nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe individuano come punti di riferimento tre nomadi, tre uomini che hanno sempre cercato una terra e hanno sempre dimorato in luoghi per loro stranieri». Non parliamo poi della storia della Chiesa: «Il Cristianesimo nasce giudaico, ma presto si sposta nel mondo greco e latino, per poi subire le influenze dei popoli barbari. Proprio da questa mescolanza di genti è nato il pensiero europeo, che mostra un’umanizzazione e un cammino raro nella storia dell’umanità». Lo stesso può dirsi dell’Islam che nasce in terra araba ma presto si sposta in Asia ed Africa assumendo tratti affatto diversi nei diversi luoghi geografici nei quali si incarna.
Ma certo il tema non si esaurisce con le ragioni storiche, poiché l’appartenenza al popolo cristiano ci chiede un impegno nel qui e ora. Un impegno quanto mai concreto. «Basterebbe ricordare», prosegue Enzo Bianchi, «che nel cuore del messaggio di Gesù, là dove vengono esemplificate quelle relazioni sulle quali si giocherà la nostra salvezza, leggiamo “ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25, 35). Con il Vangelo, l’amore per il migrante, già presente nell’Antico Testamento, assume una dimensione universale, poiché lo straniero diventa segno, sacramento di Cristo stesso».
Ma se l’accoglienza è così fortemente presente nel DNA del messaggio di Cristo, come spiegare il timore dello straniero che in questo periodo attanaglia tanti Paesi cristiani, in America come in Europa? E che dire del messaggio del Corano che ha tra i suoi pilastri la convivenza, l’amicizia e la cura per coloro che si spostano nel nome di Dio?
Il Corano sul tema della convivenza tra popoli diversi:
«Loth dunque credette in lui, e disse: “Sì, emigro verso il Signore; sì, Egli è Potente, Saggio. Concedemmo a lui [Abramo] Isacco e Giacobbe, facemmo rimanere nella sua discendenza la profezia e il Libro demmo a lui la sua ricompensa nel mondo ed egli sarà, certo, fra i buoni.
«È per gli emigrati poveri, che sono stati espulsi dalle loro case e dai loro beni mentre cercavano il favore di Dio e il Suo compiacimento, e portavano aiuto a Dio e al suo Profeta (ecco i veritieri); per quelli che si erano stabiliti prima di loro in questo luogo e nella fede; per quelli che amano chi emigrò verso di loro (essi non provano nei loro petti nessuna invidia per ciò che è stato dato a quelli) e li preferiscono a se stessi pur se sono essi stessi poveri; per chi trattiene la propria avidità (ecco i felici);» (Cor. 59, 8-9)
«Se Iddio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola Comunità Unica, ma ciò non ha fatto per provarvi in quel che vi ha dato. Gareggiate dunque nelle opere buone, ché a Dio tutti tornerete, e allora Egli vi informerà delle cose per le quali ora siete in discordia» (Cor. 5,48).
«O uomini, in verità Noi vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli vari e tribù a ché vi conosceste a vicenda, ma il più nobile fra di voi è colui che più teme Iddio. In verità Dio e sapiente e conosce» (Cor. 49,13).
«E uno dei Suoi Segni è la creazione dei cieli e della terra e la varietà delle lingue vostre e dei vostri colori. Certo in questo v’ha un Segno per i saggi!» (Cor. 30,22)
«Ma se il tuo Signore avesse voluto, avrebbe fatto di tutti gli uomini una sola nazione; ma essi continueranno nelle loro discordie» (Cor. 11,118).
«O uomini! Temete Iddio, il quale vi creò da una persona sola. Ne creò la compagna e suscitò da quei due esseri uomini molti e donne; temete dunque quel Dio nel nome del quale chiedete favori l’un l’altro, E rispettate le viscere che vi hanno portato, perché Dio è su voi che vi osserva» (Cor. 4,1).