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2 commenti

  1. Annamaria Spataro dice:

    Buongiorno. Ieri c’è stato un tumulto di emozioni nel mio cuore… La prima, iniziale, che mi ha fatto compagnia tutto il tempo, è stata quella di appagamento perché, finalmente, mi confrontavo con una dimensione più “elevata” rispetto a quella che ormai è diventata la mia quotidianità….
    E poi se ne sono aggiunte e susseguite altre… Mentre il Bhanta Dharmapala ci parlava, mi sono concentrata sulla sostanza di un messaggio che è meraviglioso. Non solo, ritengo che quella sostanza sia del tutto conciliabile con la sostanza del messaggio evangelico: ho colto tanti spunti e, d’altra parte, lo stesso Claudio ha citato più volte autori cristiani e il Vangelo: “Il tempo è nell’anima”, “Non abbiate paura”, “Il regno di Dio è qui in mezzo a voi”… Ed altre… Forse, nella storia, il cristianesimo ha perso di vista questo approccio un po’ più filosofico e quest’aura che invece sono fondamentali, perché, come ha detto il Banthe Dharmapala, sono “preparatori” per vivere in concreto da cristiani. E poi sono arrivate “l’impermanenza” e “l’equanimità”…… e la gioia stessa…. che, a detta di Claudio, “è come Dio: non se ne parla, ma è importante farla scaturire in noi” e lì mi sono venute in mente le parole del vangelo: “Date ragione della Speranza che è in voi”… Lì comincia il momento in cui si “parla” di Dio, dopo che Dio e la gioia sono scaturiti in noi…
    Che dirvi… Grazie a tutti, in particolare a Claudio, per questo momento di luce e di respiro.

  2. Massimo dice:

    Il maestro raccontò:
    Subito dopo la sua nascita il Buddha indicò con una mano il cielo e con l’altra la terra, fece sette passi in cerchio, si volse verso le quattro direzioni del cielo e disse: “In cielo e sulla terra sono l’unico degno di venerazione”. Il maestro Yunmen disse: “Se allora fossi stato presente l’avrei steso a terra con una bastonata e lo avrei gettato in pasto ai cani – una nobile impresa a favore della pace sulla terra”.
    La visione del mondo buddhista zen non è rivolta verso l’alto né gravita intorno a un centro. Manca in esso il centro che tutto domina, o si potrebbe anche dire che il centro è dappertutto. Ogni essente costituisce un centro. In quanto centro gentile che non esclude nulla, rispecchia in sé tutto. L’essente svuota se stesso della propria interiorità, si apre in modo illimitato a una vastità senza confini: “Dobbiamo scorgere l’intero universo in un unico granello di polvere”. Così l’intero universo fiorisce in un unico fiore di pruno.
    (tratto da “Filosofia del buddhismo zen” di Byung-Chul Han)

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