Terzo incontro di Scriptural Reasoning 2024: Dio e la creazione, verso un’ecosofia
7 giugno 2024 – ore 19.00 incontro online.
Dio e la creazione: verso un’ecosofia
Il Corano contiene diversi versetti che sottolineano l’importanza della cura dell’ambiente e del rispetto della natura. Ecco alcuni versetti significativi:
Corano 2:164: questo versetto evidenzia la bellezza e la complessità della creazione divina, invitando i credenti a riflettere sull’importanza di rispettare e proteggere questi segni.
“Sì: nella creazione dei cieli e della terra, nel susseguirsi della notte e del giorno, e nella nave che solca il mare con ciò che avvantaggia le genti, e nell’acqua che Dio fa scendere dal cielo, con cui rende la vita alla terra dopo la sua morte, e vi sparpaglia animali d’ogni specie, e nel variare dei venti, e nella nube costretta tra cielo e terra vi sono segni, in verità, per genti che ragionano”.
Corano 7:31: qui viene esortato il consumo responsabile delle risorse e l’evitare gli sprechi, sottolineando l’importanza della moderazione e della sostenibilità.
«O figli di Adamo, ogni volta che andate nel luogo della preghiera adornatevi. Mangiate e bevete senza eccedete, poiché Egli non ama coloro che eccedono».
Corano 30:41: questo versetto avverte delle conseguenze negative delle azioni irresponsabili dell’uomo sull’ambiente, incoraggiando il ritorno a comportamenti più rispettosi e sostenibili.
«La corruzione è giunta sulla Terra e nel mare a causa di ciò che le mani delle genti si sono procurate, cosicché Egli farà gustare loro in base a ciò che hanno operato. Si ricrederanno?».
Corano 7:56: questo versetto sottolinea la corruzione della terra da parte dell’essere umano e la misericordia di Dio.
«E non seminate la corruzione sulla terra dopo che questa è stata riformata. E invocateLo con timore e speranza, poiché la misericordia di Dio è accanto ai caritatevoli».
Corano 56: 63-74: «non riflettete sull’acqua che bevete?»
«Non avete riflettuto su ciò che coltivate? Siete voi che lo fate crescere, o siamo Noi? […] Non riflettete sull’acqua che bevete? Siete voi che l’avete fatta scendere dalle nubi, o la facciamo scendere Noi? Se volessimo, la renderemmo amara. Perché non prestate fede? Avete riflettuto sul fuoco che fate scaturire? Siete voi che fate crescere il suo albero o siamo Noi che facciamo ciò? […]. Ne abbiamo fatto un Richiamo e una cosa utile per i viaggiatori del deserto. Glorifica dunque il Nome del Tuo Signore, L’Immenso [al ‘azimu]»
Questi versetti riflettono un chiaro messaggio di responsabilità e rispetto per l’ambiente, invitando i fedeli a vivere in armonia con la natura e a proteggere il pianeta per le generazioni future.
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Dalla Lettera Enciclica Laudato Si’
I racconti della creazione nel libro della Genesi […] suggeriscono che l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura è il peccato. […]
Questo fatto ha distorto anche la natura del mandato di soggiogare la terra (cfr Gen 1,28) e di coltivarla e custodirla (cfr Gen 2,15). Come risultato, la relazione originariamente armonica tra essere umano e natura si è trasformato in un conflitto (cfr Gen 3,17-19). Per questo è significativo che l’armonia che san Francesco d’Assisi viveva con tutte le creature sia stata interpretata come una guarigione di tale rottura. San Bonaventura disse che attraverso la riconciliazione universale con tutte le creature in qualche modo Francesco era riportato allo stato di innocenza originaria (LS 66).
In questi racconti così antichi, ricchi di profondo simbolismo, era già contenuta una convinzione oggi sentita: che tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri (LS 70).
Per la tradizione giudeo-cristiana, dire “creazione” è più che dire natura, perché ha a che vedere con un progetto dell’amore di Dio, dove ogni creatura ha un valore e un significato. La natura viene spesso intesa come un sistema che si analizza, si comprende e si gestisce, ma la creazione può essere compresa solo come un dono che scaturisce dalla mano aperta del Padre di tutti, come una realtà illuminata dall’amore che ci convoca ad una comunione universale (LS 76).
«Dalla parola del Signore furono fatti i cieli» (Sal 33,6). […] Così ci viene indicato che […] la creazione appartiene all’ordine dell’amore. L’amore di Dio è la ragione fondamentale di tutto il creato: «Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata» (Sap 11,24). Così, ogni creatura è oggetto della tenerezza del Padre, che le assegna un posto nel mondo. Perfino l’effimera vita dell’essere più insignificante è oggetto del suo amore, e in quei pochi secondi di esistenza, Egli lo circonda con il suo affetto. Diceva san Basilio Magno che il Creatore è anche «la bontà senza calcolo», e Dante Alighieri parlava de «l’amor che move il sole e l’altre stelle». Perciò, dalle opere create si ascende «fino alla sua amorosa misericordia» (LS 77).